Sfiorato l'en plein a Santa Susanna per i binomi italiani impegnati in gara.
La 71ma edizione del Raid de Santa Susana-Barcelona, una delle gare più difficili d'Europa, racconta di un risultato soddisfacente per gli azzurri che hanno impresso il loro nome sulla lista dei finishers della prova catalana.
Venerdì scorso, nel CEI1* (78 partenti di cui 54 classificati) Carmine Calvanese con AJ Lafi, ha portato a termine i 100 km della competizione al 17° posto alla media di 16.15 km/h.
Sul traguardo anche Ita Emanuela Anna Marzotto con Zersik (29° posto a 15.78 km/h) e Fabrizio Pintore con Caos del Ma (39° posto a 15.36 km/h).
Sabato nel CEI2* di 120,5 km (54 partenti e 31 classificati) il migliore è stato Samuel Perri, 13mo in sella ad Olimpia della Noce alla media di 15.93 km/h seguito, al 17mo posto, ancora da un'implacabile Ita Emanuela Anna Marzotto con Akela d’Acacia (15.64 km/h), da Giovanni Garatti 24mo con Porywacz (14.79 km/h) e dal 26mo di Alessia Lustrissy con Deporto (14.53 km/h).
Plauso comunque per l'amazzone young rider laziale Alice Orlandini che ha dovuto arrendersi al verdetto negativo al secondo cancello della 120 km under21.
A confermare la difficoltà del tracciato della gara di Santa Susanna è stata Ita Emanuela Marzotto capace di concludere entrambe le sue prove.
Il percorso d'Europa più aderente alla vera essenza dell'endurance, è stato raccontato proprio dall'amazzone toscana che, raggiunta telefonicamente sabato sera, racconta:
"Avevo già partecipato a questa bellissima gara lo scorso anno ma non conclusi la 70+70 km. Uscii all'ultimo giro del secondo giorno di gara dunque dovevo riprovarci. Sono tornata con grande piglio e sono stata ripagata da un fantastico Zersik, un 7 anni preso dai Serioli.
Un vero leone che sono riuscita a gestire molto bene grazie anche al prezioso supporto di Camille Coulomb che montava un loro cavallo e che tra l'altro vinse la 100+100 lo scorso anno. L'ho seguita passo passo sul percorso fino all'ultimo giro, quando sono rimasta sola. Zersik ha continuato senza un'esitazione recuperando addirittura 20 posizioni.
Invece sabato con la mia bellissima Akela, anch'essa figlia di Persiko come Zersik, non sono stata altrettanto brava a gestire la gara. Ho spinto forse un po' troppo sull'acceleratore i primi due giri.
Ho capito alla perfezione perché Santa Susanna è una gara così dura. Saliscendi e disliveli terribili si sentono moltissimo in una 120 km soprattutto nell'ultimo giro di 20 km. che in realtà era di 21,5.
Sono scesa ed ho corso accanto a lei riuscendo a finire bene con un buon metabolico anche se speravo di arrivare con una cavalla un po' più fresca. Non riesco a capire come facciano quelli che vanno così forte in questa 120 ma lo capirò!
Gara tostissima, organizzazione super simpatica e disponibile; tutto un po' più spartano rispetto alle gare in Italia ma funzionante. Anche il clima è stato clemente; doveva piovere ma ci ha graziato come anche le temperature assolutamente accettabili.
Insomma, percorso tosto, non ho tutta questa grande esperienza ma per me Santa Susanna rimane una piccola Tevis!
Ringrazio il mio team di assistenza formato da Elena e Nicola (in foto sopra) nonché tutto il team Serioli."
Foto by collaborator Sonia Martin
Le foto sono presto disponibili sui seguenti link:
Il gestire i cavalli deve essere qualcosa di eccezionale per la difficoltà del percorso. Viva Samu.