TEVIS CUP: "ERAVAMO IO E BAM IN UN'INTESA PROFONDA", PAROLA DI ITA
- Luca Giannangeli

- 14 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Come promesso, appena raccolte le forze, Ita Emanuela Marzotto ci ha concesso due parole dopo la sua grandissima prova alla Tevis Cup 2025 dove ha chiuso in 11ma posizione la mitica 100 miglia.
A lei il microfono - "L’anno scorso avevo partecipato alla Tevis per capirla meglio, per entrare nel cuore di questa gara leggendaria, per sentire cosa significasse davvero esserci, quest’anno invece per montarla davvero.
Con Bam, il mio compagno dalla Tevis dell’anno scorso, avevamo già affrontato due gare da 100 miglia in Florida. Avevo imparato a conoscerlo, a leggere i suoi segnali, a fidarmi. Alla partenza quest’anno, sapevo che potevo chiedergli qualcosa in più e lui ha risposto con tutta la sua generosità.
Abbiamo scalato insieme i 3.000 metri del passo sulla Sierra Nevada accompagnati da due cavalli della scuderia dei Reynolds ma, a Cougar Rocks, la mitica cresta tra rocce e vento, ci siamo avventurati solo io e Bam. Solo noi due!

Alla prima sosta lunga, a Robinson Park, le nostre strade si sono separate dagli altri.
Da lì ho proseguito da sola. A volte raggiungevo altri cavalieri, altre volte ero semplicemente io e il mio cavallo immersi nel silenzio caldo della montagna.
I canyon sono stati una sfida brutale, duri, infiniti e roventi. Ero sola, ma non mi sono fermata.
Ho corso tutte le discese a piedi per alleggerire Bam; scendevamo veloci con il respiro corto e i piedi che cercavano appigli nella polvere.
A Forest Hill, seconda sosta di un’ora, ho rivisto Jay Mero e la sua splendida cavalla ovvero i vincitori dell’anno scorso. Siamo ripartite insieme e in quel momento mi sono detta: “allora non sto andando così piano”.
Poi nell’ultima discesa tecnica verso il grande fiume, sono scesa da sella e ho superato a piedi Jay e un’altra ragazza. L’adrenalina era alta, ma da lì in poi sono rimasta completamente sola. Gli ultimi 40 km… non finivano mai.

All’ultimo check veterinario, il vet mi ha guardata serio: “Vai piano, il tuo cavallino è un po’ bloccato di stomaco, è stanco.” Se solo sapesse come stavo io ho pensato ridendo dentro di me!! Così abbiamo rallentato e fatto tanto passo.
Magari, se avessi saputo di essere davvero vicina al mio predecessore, avrei spinto poco poco di più e finire in top-ten ma va benissimo così.
Quel traguardo è arrivato come una sorpresa, una rivelazione. Quando Heather mi ha detto allo stadio: “Guarda che potresti essere nei primi dieci,” ho pianto dall’emozione.
Sono felice di essere tornata alla Tevis. I pericoli della gara esistono, certo, ma l’organizzazione quest’anno ha fatto un lavoro straordinario. Più personale lungo il percorso, più punti acqua, un’attenzione costante dopo gli incidenti dello scorso anno. Ci siamo sentiti protetti, sostenuti.
È stata una super Tevis!
E poi… una scena che non dimenticherò; Jeremy Reynolds, subito dopo aver tagliato il traguardo insieme alla moglie, si è chinato e ha tolto i ferri a Treasure per riferrarlo prima delle visite finali. Io, in quel momento, non riuscivo neanche a formulare un pensiero coerente!
Ma la cosa più bella, la più potente, è stata quella sensazione di essere “insieme”, io e Bam in un' intesa profonda. Avevo trovato il suo ritmo giusto, avevo corso a piedi ogni discesa e lui alla fine, era ancora fresco, per quanto può esserlo un cavallo dopo 100 miglia no-stop.
Braccia al cielo, ho finito 11ma, non ci credevo, in mezzo ad amazzoni e cavalieri che hanno fatto anche 20 la Tevis!"














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