MONDIALI GIOVANI CAVALLI: ITALIA A UN PASSO DAL PODIO
- Luca Giannangeli
- 3 giorni fa
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Sfiorata la medaglia di bronzo ai World Championship Young Horses 2025. A Jullianges, in Francia, il team azzurro chiude al quarto posto dopo una gara ricca di colpi di scena.
Partenza all’alba, con nebbia e freddo ad avvolgere l’ippodromo di Jullianges.
È così che si è aperta l’edizione 2025 dei World Championship Young Horses dove 82 binomi si sono letteralmente lanciati sui 120 km del tracciato francese per contendersi il titolo mondiale riservato ai cavalli giovani.
Per l’Italia una prestazione solida e combattiva si è conclusa con un quarto posto sfumato nei minuti finali, alle spalle di Emirati Arabi (oro), Bahrain (argento) e della Francia padrona di casa, che ha strappato il bronzo. Un risultato che lascia un pizzico di rammarico, ma anche molta soddisfazione per la tenacia dimostrata.
Caterina Torre nella top ten, Tinaburri eroina di giornata

Tre gli italiani del team azzurro a completare la prova, con una prestazione di squadra che ha visto brillare in particolare Caterina Torre, nona in sella a Vida Al Alfabia, capace di mantenere una media di 19,3 km/h con un’ultima tornata chiusa a ben 22,4 km/h.
A seguire, Carmine Calvanese si è classificato 24°, in coppia con Serena (media 16,8 km/h), mentre Gloria Tinaburri, su Nukaib Bosana, ha chiuso 29ª con una media di 15,9 km/h.

Proprio la Tinaburri, appena sedicenne, è stata protagonista di un gesto straordinario: a pochi chilometri dall’arrivo, si è fermata per soccorrere una collega britannica caduta rovinosamente. Grazie al suo sangue freddo, i soccorsi sono arrivati tempestivamente e lei è riuscita a ripartire e concludere la prova, visibilmente scossa ma determinata.

Il tecnico della nazionale Carlo Di Battista dichiara: “Siamo tra i migliori quattro team del mondo”.
A freddo a fine gara, Di Battista e il team vet Nicola Pilati hanno fatto il punto della situazione:
“È stata una giornata complessa con un meteo variabile e una buona dose di sfortuna, che nell’endurance è parte del gioco. I numeri parlano chiaro, solo 31 binomi su 82 sono riusciti a terminare la prova.
Dopo le uscite di scena di Carolina Tavassoli e Luca Bucarelli, dovevamo recuperato oltre 15 minuti sulla Francia per ambire ad un metallo ma il tempo era ormai troppo risicato. Nonostante tutto, il quarto posto ci colloca tra le prime quattro nazioni al mondo, davanti anche alla Spagna, traguardo da non sottovalutare.
Questo Mondiale ha rappresentato un perfetto equilibrio tra esperienza e nuove leve – ha concluso Di Battista – con un giovane binomio in top-ten, un veterano solido e una sedicenne che ha dimostrato coraggio e maturità. Voglio ringraziare tutti i tecnici, i trainer e i team che hanno lavorato con professionalità prima e durante l’evento. Ora ci prepariamo al prossimo impegno, il Mondiale Young Rider in Romania”.
Yari Perrotti brilla tra gli individuali
Degna di nota la performance di Yari Perrotti che correva a titolo individuale con Bandito Nek. Dopo una gara coraggiosa, ha chiuso in 14ª posizione, confermando il suo valore e quello del binomio.
Lo stesso in un prossimo articolo racconterà la straordinaria trasferta, densa di significato e lacrime.
Conclusioni: percorso molto bello, tecnico al punto giusto e migliorabile sul piano della sicurezza.
Quello che è balzato agli occhi di tanti presenti a bordo corsie trotti, sono state le maglie dei giudizi per carità insindacabili dei veterinari. Maglie troppo strette in taluni casi e sbragate in altri.
A farne le spese spesso binomi, anche italiani, che si sono visti rifiutare un B in andatura e un riesame preferendo l'eliminazione diretta. Resta dell'amaro in bocca quando dopo migliaia di km. percorsi fino in Alta Loira e centinaia di ore di allenamento affrontate negli anni, si viene fermati ingiustamente con cavalli, per carità a volte stanchi, ma non da eliminare.
Tant'è, questo è l'endurance, prendere o lasciare.
Foto: Oreste Testa / Sportendurance
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