Ad Al'Ula, così in Arabo ma semplificata in AlUla dagli inglesi, l'endurance italiano ha confermato la sua "vocazione beduina", in onore degli abitanti della "bādiya", ossia del deserto, da cui il nome beduino.
In Arabia Saudita, ripercorrendo a cavallo lunghi tratti interessati dall'antica via dell'incenso, due atleti azzurri, Costanza Laliscia con Fara du Barthas e Daniele Massobrio con Zaima, si sono piazzati nella TOP 15 della classifica finale della CEI2* Fursan Cup con l'amazzone umbra addirittura in TOP TEN.
Un nono e un tredicesimo posto tutti da godere ad oltre 16 km/h di media!
Un risultato davvero eclatante considerando il numero dei partenti (207) ma soprattutto quelle degli eliminati (145) a conferma della difficoltà del percorso.
Tra gli out anche la nostra bravissima Letizia Milani con Ultima che si è dovuta arrendere al verdetto dei veterinari che le ha negato il quarto anello. L'amazzone lombarda comunque porta a casa una valigia carica di esperienze e sentimenti buoni, soprattutto in virtù dello storico quarto posto a squadre ottenuto al recente mondiale di Butheeb.
Lungo la pericolosa rotta attraversata da commercianti di spezie, di seta e di articoli di lusso, dall'Arabia, all'Egitto e fino in India, tre bandiere italiane sono partite alla volta di un sogno, immersi in uno scenario storico e naturalistico da pelle d'oca.
L'endurance italiano ha scritto un'altra bella pagina di sport confermando che la disciplina equestre più dura, cresce, si plasma, si modifica se vogliamo, mantenendo però sempre quel fascino di incertezza e di "resistenza".
Onore al podio ancora una volta con la bandiera del Bahrain a sventolare in alto accerchiata da due bandiere spagnole.
Plauso dunque al vincitore ALHASHEMI MOHAMED ABDULHAMEED con Leon a 20,69 km/h di media, alla fuoriclasse ALVAREZ PONTON MARIA con Bolchoi El Akim (19,57 km/h) e a BLANCO RODRIGO OMAR con JM El Sobrino (19,569 km/h).
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