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IL QUINTETTO AZZURRO SI COLORA DI BRONZO!

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Le azzurrine dell’endurance incantano il Mondiale giovanile in Romania


Quando scendono in campo gli young riders c'è sempre da tremare; sarà la giovane età con la sua leggerezza, la spensieratezza nell'affrontare la vita, fatto sta che anche a Buftea si è sofferto fino all'ultimo.

Non importa che cambino il luogo o le condizioni di gara, quando scendono in campo i giovani, il risultato ha sempre il sapore della leggenda.

Anche stavolta, ai FEI World Endurance Championship for Young Riders and Juniors disputati a Buftea (Romania), il tricolore ha brillato conquistando un’altra medaglia di bronzo mondiale.

Questa volta a regalarci l’ennesima emozione, è stato un Team Italia tutto al femminile, composto da cinque guerriere, Emma Giacosa con Ancoralei CHM, Anna Ginetto con Katim di Pegaso, Giulia Moniz con Wento Secondo, Giorgia Paganini con Glinkaya Cabirat e Martina Saviori con Milagro Bosana.


Con oltre 20 ore di gara alle spalle, sotto un sole estivissimo, le nostre ragazze hanno stretto i denti fino al traguardo, lasciandosi dietro corazzate come Bahrain ed Emirati Arabi, queste ultime spregiudicate nei loro comportamenti di gara forse, anzi senza forse.

Francia e Spagna sono riuscite ad imporsi con oro e argento grazie a tattiche accorte e studiate a tavolino con il supporto ovviamente delle gambe forti dei loro cavalli.

Tra le azzurrine, Martina Saviori, al debutto in un campionato internazionale, ha brillato con un sorprendente 11° posto individuale guidando il gruppo con determinazione e cuore.

Al suo fianco, come vere compagne di battaglia, Giulia Moniz e Anna Ginetto hanno completato la cavalcata, arrivando insieme al traguardo e consegnando all’Italia un bronzo al quale nessuno pensava più, almeno non lo palesava all'esterno!


Un risultato costruito non solo in sella, ma anche dietro le quinte, grazie al lavoro corale di tutto il team Italia presente in Romania.

Dalle compagne Giorgia Paganini ed Emma Giacosa, costrette allo stop ma fondamentali per il morale della squadra, fino allo staff tecnico, al veterinario di squadra Nicola Pilati e alla presenza di Andrea White, coordinatrice FISE delle discipline non olimpiche.


Perché un bronzo così non è soltanto una medaglia, è la dimostrazione che lo spirito di squadra, la resilienza e la passione possono rendere grandi le nuove generazioni dell’endurance azzurro.

A ribadirlo il responsabile della disciplina dell'Endurance Alessandro Salari e lo chef d'equipe Andrea Iacchelli, entrambi abbracciati dal CT azzurro Carlo Di Battista, anch'esso onnipresente, sul campo e fuori.


Il bronzo, una lega resistente e durevole fatta di rame e stagno, pone le basi per un endurance solido e con grandi aspettative.


foto OresteTesta/Sportendurance

 
 
 

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