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CARMINE CALVANESE: SERENA FU UNA DELUSIONE, ERA ESILE, PICCOLA, MA POI...

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L'esperto cavaliere campano Carmine Calvanese, docente di scienze motorie, dopo aver centrato un grande risultato al Mondiale Giovani Cavalli disputato a Jullianges in Francia in compagnia di Serena chiudendo in top25 la sua prova, ci ha concesso un'interessante intervista che trovate di seguito.


Chi è Serena?

In molti si sono chiesto chi fosse, vista la provenienza "sconosciuta" e aggiungiamo, ve ne fossero come lei! Allora anche un "unknow" può essere un top 25 al mondo?

Serena è stata acquistata “on-line” dal suo proprietario Pasquale Mancuso quando aveva 18/20 mesi.

Viene dalla Sicilia, da un commerciante di cavalli locale. Non aveva documenti dunque possiamo oggi immaginare le sue origini arabe e comunque orientali.

Quando arrivò il colpo d'occhio non fu dei migliori, non scattò la scintilla a prima vista con Pasquale. Era davvero piccola, esile, insomma non prometteva certo quello che è diventata oggi.

Pasquale decise di portarla avanti e di aspettarla ma nulla di fatto, fu ingravidata, incrociata con PSA e dette alla luce un bel puledro che oggi ha 4 anni che credo sia nel Lazio.

Come si dice però "nella vita, non tutti i mali vengono per nuocere" e vi racconto.

Partecipavo nel 2022 al Campionato Italiano a San Rossore nella categoria CEI1* e purtroppo, in volata finale con l'amico Giovanni Marigliano, il mio grigio si infortunò ad un tendine. Il responso fu, stop per circa un anno.

Ero a piedi e un po' deluso ed ecco che arrivò la telefonata di Pasquale che mi ridette stimoli. Voleva affidarmi Serena e preparala per il fatidico 8 anni!

Accettai volentieri la sfida e ci mettemmo al lavoro. La provai e sin da subito ebbi buone sensazioni ed ottimo feeling, fondamentale in una disciplina così lunga e complessa come l'endurance. La sentivo volenterosa, voleva andare, imparavamo sempre di più l'uno dall'altro.

Iniziammo a fare le gare, 10 per l'esattezza tra qualifiche e gare FEI fino a centrare l'argento ai Campionati Italiani CEI1* ai Pratoni del Vivaro nel 2024 e poi finalmente la nota qualifica con la ciliegina sulla torta della chiamata azzurra.


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Hai fatto "percorso netto" come si dice nel salto ostacoli in carriera con Serena con nessuno stop in gara.

Secondo te potevi spingere di più a Jullianges o va benissimo così come evidenzia il risultato finale?

A Jullianges, con il senno di poi, posso dire che avrei potuto spingere di più, avendola sentita molto bene e sempre presente.

Avevo degli ordini di scuderia ben precisi da parte del tecnico della nazionale Di Battista che ho eseguito diligentemente come giusto che sia. Dovevo mantenere la velocità tra i 16 e i 17 di media e così ho fatto chiudendo a 16.8.

All'ultimo giro mi è stato chiesto di dare qualcosa in più perché forse c'era ancora la possibilità di andare in medaglia, chance che poi come sappiamo, è sfumata.

Arrivare quarti davanti la Spagna è stato un bel risultato comunque.


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Dunque facesti 18mo alla pre-ride quindi conoscevi bene il percorso. Come ti è sembrato? Dai un giudizio visto che il prossimo anno l'ippodromo ospiterà l'Europeo young riders.

Io esordisco dicendo che a me è andata bene, ad altri 51 evidentemente no.

A me il percorso in sé è piaciuto ma lo reputo davvero pericoloso, sia per i cavalli che per i cavalieri.

Duro dunque non per le salite, le ovvie discese, i cambi di direzione, bensì per le tante, troppe pietre su un percorso spesso sconnesso in maniera esagerata.

In tanti sono caduti infatti, vedi l'inglese aiutata dalla nostra super Gloria.

E' la terza volta che corro a Jullianges, la prima volta con un cavallo di un francese che mi chiese di qualificarlo e lo feci chiudendo quasi a 17 di media, lo scorso anno con Serena a 16,5 ed oggi come già sapete quasi a 17. Detto ciò, ovviamente conosco benissimo il percorso e avrei auspicato, viste anche le importanti quote di iscrizione, altrettanti interventi sul bel tracciato da parte del comitato organizzatore.

A tal proposito dispiace vedere una FEI che si sofferma su tante piccole regole spesso inutili, invece magari di insistere più su aspetti come quello citato.


Cosa cambieresti se ne avessi la possibilità, dall'alto comunque della tua grande esperienza in endurance?

Dopo 35 anni di gare nell'endurance, posso ritenermi un veterano dunque mi permetto di dire la mia personalissima sul “cosa cambierei” assolutamente.

Tornando al discorso percorso, inserirei obbligatoriamente dei punti d'acqua a disposizione di tutti perché l'acqua è un elemento fondamentale in una gara di endurance, soprattutto per le lunghe distanze.

Spesso nelle classiche assistenze alcuni cavalli per il trambusto, non bevono abbastanza o non bevono per niente, non vengono assistiti a dovere, con ovvie ripercussioni per i km. che li attendono, ecco perché insisterei su punti d'acqua obbligatori.

Altro mio pensiero, personale ovviamente è il discorso BOX. Io permetterei l’utilizzo dei box durante i cancelli intermedi e questo per due ragioni:


  1. Il cavallo in box si ritroverebbe in un luogo dove ha passato la notte precedente e a volte quella prima, guadagnandone in familiarità con il posto. Eviterebbe di ritrovarsi in mezzo a decine di cavalli che mangiano, bevono e ai quali viene fischiato di continuo per farli orinare!

  2. Montare gazebi e aree attrezzate a modi campeggio, a parte che diventa una corsa ad accaparrarsi i posti migliori come al circo, richiede tempo e sacrificio. Si eviterebbe di caricarsi da casa di tende, zaini, borse ecc. limitandosi a portare il necessario da mettere vicino o dentro il box assegnato al proprio cavallo.


Lascerei dunque maggiore libertà di movimento a tutti senza spesso inutili restrizioni con braccialetti e collarini.

Gli steward e i giudici pagati ci sono, fanno bene il loro lavoro dunque potrebbe farlo anche a porte aperte o semi.

Tutto potrebbe essere più snello perché, parliamoci chiaro, se qualcuno fosse in malafede, potrebbe agire sul cavallo prima, durante e dopo senza nessun problema!


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Chi vuoi ringraziare?

Vorrei ringraziare la commissione tecnica della FISE dello scorso anno che mi ha permesso di fare la pre-ride a Jullianges con Serena e ovviamente quella odierna che chiamandomi in squadra, ha confermato le qualità del binomio che siamo diventati. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicino sia prima che durante la gara.


Consigli per i giovani?

Da insegnante di scienze motorie e con la mia cultura specifica dello sport, posso dire che gli sport di resistenza sono davvero massacranti e difficili da interpretare. Nell'endurance gli atleti sono due dunque ai giovani posso solamente dire che è fondamentale allenarsi perché non basta stare tante ore in sella, la preparazione atletica deve essere a tutto tondo. Può capitare di dover correre al fianco al cavallo dunque bisogna essere preparati a tutto.

Grazie


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Foto Oreste Testa / Sportendurance

 
 
 

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