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Immagine del redattoreLuca Giannangeli

CAVALLO E CAVALIERE: UNA QUESTIONE DI EQUILIBRIO

Se hai de dolori mentre sei in sella, mai sottovalutarli.

I campanelli d’allarme sono fondamentali




In occasione del Campionato del Mondo Giovani Cavalli 2021 svoltosi in Sardegna ad Arborea, tra i vari interventi negli eventi collaterali del format Sardegna Endurance Festival, uno tra tutti ha particolarmente interessato il mondo dell’endurance.

Ferma il tuo dolore” il titolo dello speech tenuto dal dott. Rodolfo Bucci, medico chirurgo specializzato in tecniche minimamente invasive per il controllo del dolore negli umani.

Il dott. Bucci, tra l’altro responsabile per l'Europa del “The Barolat Neuromodulation Institute” diretto dal Dr. G. Barolat, luminare a livello internazionale per la cura delle patologie a carattere neuropatico, ai microfoni di Sport Endurance, si è soffermato sulla fondamentale tematica riguardante l’assetto del cavaliere in sella e le sue ripercussioni, laddove errato, sulla salute del cavaliere e del cavallo.

Come è noto nell'attività dell'equitazione una delle principali caratteristiche è la ricerca di un equilibrio tra cavaliere e cavallo; lo scopo è quello di massimizzare il gesto atletico cercando la sua perfezione, in una parola, armonia funzionale.

Quando questa armonia viene alterata possono insorgere delle problematiche di dolore, parliamo dell’uomo nella fattispecie.



FERMA IL TUO DOLORE!

Intervista al dott. Bucci


Quando questa armonia viene alterata, quali problematiche dolorose possono insorgere nel cavaliere?

Le continue sollecitazioni date dal cavallo, unitamente ad alterazioni posturali del cavaliere, possono generare delle criticità su tutto l'apparato locomotore.

Contrariamente a quanto si possa pensare, non è tanto la zona lombo sacrale ad essere maggiormente interessata, bensì la zona cervicale e dorsale con il suo apparato muscolare e gli arti, sia superiori che inferiori.

Nello specifico?

Se il dolore interessa le regioni posteriori del collo e soprascapolare la causa del dolore, può essere legata ad un interessamento muscolare. La situazione più frequente è la sindrome da stiramento, con dolore improvviso, continuo, aggravato dallo stiramento passivo o dalla contrazione attiva del muscolo interessato.

Altra possibile causa di dolore deve essere ricercata a livello delle articolazioni, come ad esempio le protrusioni che in questo caso, possono provocare algie nel territorio degli arti, configurando la cosiddetta “radicolopatia cervicale” con dolore urente, talvolta con alterazioni della sensibilità.





Quindi se in questi casi il dolore ci limita, quali possono essere le soluzioni?

Se il dolore rappresenta un ostacolo alla nostra attività, e i trattamenti di fisiokinesi, massoterapici e strumentali non hanno dato i risultati attesi, un pronto, sicuro e valido aiuto può esserci fornito dalle tecniche percutanee mininvasive per la cura del dolore, quali la stimolazione elettrica sottocutanea perinervosa, e la radiofrequenza pulsata gangliare.

Per chi non è del settore, sono termini di difficile comprensione. Riesce a spiegarmele meglio?

In estrema sintesi, la radiofrequenza è una procedura con la quale si generano degli impulsi elettrici ad alta energia, a dosi costanti o intermittenti che vanno a colpire direttamente la fibra nervosa responsabile del dolore. Le sue indicazioni applicative riguardano soprattutto il dolore articolare vertebrale, sia cervicale che lombare, le affezioni del sacro-coccige e i dolori artrosici delle grandi articolazioni.



La neurostimolazione sottocutanea perinervosa, eseguita con correnti a basso voltaggio e comunque variabili e adattabili secondo necessità, è invece maggiormente indicata per il trattamento del dolore dei nervi periferici.

Sono procedure chirurgiche che necessitano di ricovero?

Assolutamente no. Entrambe le procedure sono effettuate con la sola anestesia locale e in regime di day-surgery.

Quali possono essere i rischi nel sottovalutare i campanelli di all'allarme?

Quando il dolore acuto si protrae per oltre sei mesi, quando tutte le terapie possibili messe in campo non sono state risolutive, allora possiamo parlare di dolore cronico. In questo caso è un dolore che si autoalimenta, indipendentemente dalla causa iniziale. Risulta quindi più complesso affrontarlo.

In questo caso quali terapie?

Una delle terapie è rappresentata dalla neurostimolazione a permanenza, procedura con la quale si genera un campo elettrico che interrompe la trasmissione del dolore alla corteccia cerebrale.





Conclusioni

Ebbene, da questa breve intervista si evince agevolmente di quanto sia importante l’assetto del cavaliere durante la sua attività equestre. Ancora di più se si parla di endurance, dunque di molte ore da passare in sella.

Il perfetto stato di salute del cavaliere si ripercuote totalmente sull’animale che ci accompagna nel nostro sport.

La performance è il risultato di moltissimi fattori ed uno dei più significativi, dando per scontata la preparazione fisica del cavallo, è la salute del cavaliere/amazzone.

Troppo spesso sentiamo dire che bisogna convivere con alcuni dolori, fisiologici quando si affrontano sport di resistenza, ma questo modus operandi, questo malcostume, è totalmente errato nonché pericoloso.

Intervenire subito, senza lasciare che la situazione dolorosa peggiori, aiuterà voi atleti e soprattutto il vostro compagno di avventure sportive.


Chi fosse interessato ad un consulto o volesse invitare il dott. Rodolfo Bucci in un evento equestre al fine di avere la sua testimonianza dal vivo delle tematiche su esposte, può approfondire l’argomento visitando i siti internet di seguito elencati.


Canale YouTube Studio Sata


Di seguito il link al sito con alcune testimonianze di pazienti:


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