
Come anticipato nel precedente articolo,
Sabina Antiniazzi, responsabile della stesura del nuovo regolamento PONY appena approvato, spiega brevemente le varie fasi di sviluppo dello stesso e le motivazioni che hanno spinto la sua penna.
"Nella stesura di questo regolamento siamo partiti dal fatto che in Italia l'endurance è una disciplina poco sviluppata (1300 enduristi adulti circa da 5 anni senza crescita!).
Per poter pensare di avere un domani un folto numero di cavalieri ben preparati e competitivi non solo a livello nazionale ma anche a livello internazionale, si dovrebbe ripartire dai bambini.
Per fare questo dovremmo necessariamente entrare nel mondo del ludico addestrativo e cercare di far conoscere questa disciplina agli animatori pony (oggi tecnici delle attività ludiche) che già lavorano con le altre specialità.
L'endurance dovrebbe diventare una delle tante specialità del ludico addestrativo che il bambino può sperimentare assieme ai pony games, gimkane, carosello ecc.
Il regolamento prevede, con le varie categorie, un percorso di crescita nel corso degli anni in modo tale da stimolare il bambino a progredire; ad ogni cambio di categoria impara delle cose nuove senza correre il pericolo di annoiarsi.
Gli elementi sui quali si lavora sono quelli specifici ed unici dell'endurance; si sentiva il bisogno di dare valore ed identità a questa disciplina che tutti considerano "facile" perchè apparentemente non tecnica.
Conoscenza della macchina animale, assistenza, conoscenza del concetto di resistenza, capacità di gestione del pony in campagna per un lungo periodo, sono elementi unici dell'endurance che non troviamo nelle altre discipline.
I nostri bambini dovrebbero crescere in ambito equestre scoprendo di anno in anno qualcosa in più in merito a questi elementi per arrivare ad essere perfettamente preparati ad entrare nel mondo degli adulti.
Non importa quanti km fanno da piccoli, ciò che importa è come li fanno.
In questo modo anche l'istruttore può creare un programma per l'insegnamento dei vari elementi, dando contenuto a lezioni specifiche, come avviene per le altre discipline.
La specializzazione troppo presto in un'unica disciplina uccide; è molto difficile tenere un bambino dai 6,7 anni nell'endurance fino ai 14 anni solamente con due categorie; si stancano molto facilmente.
Di qui la griglia che è stata proposta, così il Tal o il Tecnico possono lavorare per fasi, oltre al fatto che comunque i bambini dovrebbero sperimentare tutte le discipline possibili.
Personalmente nel 2012 sarò alla mia sesta Poniade con l'endurance come Chef d'Equipe, come circolo abbiamo avviato l'endurance pony in Veneto ed in Italia siamo il secondo circolo per numero di young riders in gara.
Per gradi stiamo crescendo una scuola di endurance che parte dai bambini fino agli adulti e nel corso di questi anni abbiamo fatto tante esperienze e condiviso tanti ragionamenti con tanti altri circoli che hanno la nostra stessa passione per questa disciplina.
So che non è facile mettere tutti d'accordo con un regolamento, per quanto mi riguarda ho cercato di lasciarlo il più flessibile possibile in modo che ognuno possa usarlo al meglio in base alle proprie esigenze.
Gli obiettivi di questo nuovo regolamento endurance pony sono:
1. Promuovere la disciplina a livello pony e nell’ambito delle discipline del ludico addestrativo
creando delle categorie in linea con suddetto settore
2. Valorizzare i contenuti specifici ed unici della disciplina rispetto alle altre
3. Attraverso la creazione di diverse categorie strutturare un percorso formativo specifico per
l’Endurance a partire dal settore pony che permetta a Tecnici ed Istruttori di lavorare con un programma di crescita dai giovanissimi agli adolescenti preparandoli al meglio al settore degli adulti
4. Introdurre l’educazione fisica del cavaliere nell’equitazione attraverso l’insegnamento dei concetti di “fatica e resistenza”
Crediamo che a livello educativo, se vogliamo crescere dei bravi cavalieri di endurance e rispettosi dell’animale, sia importante che essi siano a conoscenza del concetto di “fatica” e “resistenza”.
Soprattutto quando si troveranno ad affrontare le categorie più impegnative è fondamentale che sappiano che cosa significa in termini di sforzo fisico e di allenamento chiedere al proprio cavallo di completare 90km o oltre. Conoscere il proprio animale ed i suoi limiti significa sapere a che tipo di sforzo e fatica lo sottoponiamo.
Con questo non si vuole dire che un endurista debba diventare un maratoneta, ma ben venga se anche lui come il suo cavallo si mantenesse in forma da vero sportivo.
I bambini al giorno d’oggi sono molto sedentari ed hanno scarsissime capacità motorie.
La corsa a piedi è un modo per stimolare i bambini al movimento sottolineando l’importanza della forma fisica.
Inoltre è altrettanto vero che molto spesso i genitori non portano i loro bambini per più di una volta la settimana perché non considerano l’equitazione come uno sport e preferiscono mandare i loro figli a fare ginnastica artistica, basket, judo…..
Inserire una parte di attività fisica potrebbe dare l’opportunità ai centri ippici magari di aprire a corsi di ginnastica dove, alternando le ore di equitazione, potrebbero essere seguiti anche nella preparazione atletica.
I centri hanno bisogno di sfruttare tutte le opportunità possibili per lavorare e per avere clientela, soddisfare questo bisogno dei genitori sicuramente aiuterebbe a tenere i nostri allievi ed a farli progredire in maniera corretta.
Il presente regolamento relativo alle gare di endurance per pony, indica tutte le caratteristiche tecniche e le modalità per tale tipo di manifestazione.
Le categorie "elite" di questa bozza di regolamento richiamano, quasi nella totalità, le categorie tradizionali dell’endurance pony degli anni passati. Sono state volutamente formulate in questo modo per creare continuità con ciò che è stato fatto in passato.
Rappresentano la difficoltà massima nel processo di crescita nell’endurance pony e credo saranno quelle scelte nelle competizioni nazionali".
Sabina Antoniazzi