
Oggi l’amico cavaliere
Luciano di Francesco compie 80 anni, auguri maestro.
E’ solo uno dei tanti cancelli veterinari che ha passato quest’uomo di cavalli, un appassionato vero che tutt’oggi è in piena attività con i suoi cavalli tra ferrature e assistenze in gara.
Lo conobbi alla fine degli anni ’90 quando mi ritrovai per caso a praticare endurance perchè acquistai un anglo-arabo, quasi senza saperlo.
Lo incontrai al maneggio San Just di Paganica, L’Aquila, dove lui insieme ad altri amici, praticavano questa strana disciplina equestre.
Un giorno mi disse: “questo tuo cavallo potrebbe funzionare, dai prova, prova“…è così che iniziò la malattia per l’endurance che poi si trasformò in lavoro.
Ironico, geloso delle sue idee, meticoloso, testardo, questo è Luciano.
Ebbene, da lui rubai con occhi e orecchie, infinite nozioni sull’endurance, sulla mascalcia, sull’allenamento ecc.
Lui veniva dalla vecchia scuola, pensate che nel 1998, insieme a
Fausto Fiorucci, Chiara Rosi, Angela Origgi, Antonio Rosi e Fabio Ninci, vestì la maglia della Nazionale italiana nel 1998.
Si correvano i Campionati del Mondo a Roma distaccati poi in Dicembre a Dubai.
Ebbene terminò in sella al grigio Peleton in foto in 21ma posizione a 14.51 di media. Fiorucci su Faris Jabar vinse uno storico argento individuale a 17.77 km/h, stessa media dell’oro dell’americana Valerie Kanavi (High Winds Jedi).
Luciano mi raccontò che Peleton non era un cavallo facile, pensate che durante la gara, verso la fine, si girò e iniziò a galoppare al contrario perdendo decine di posizioni…Ma era fortissimo davvero.
Che dire Luciano, voglio farti i miei più cari auguri ricordandoti una tua frase che sovente mi rivendo fingendo di essere esperto di mascalcia!!
Eccola: “
gli zoccoli del cavallo raccontano la loro storia, passata e presente, basta saperli leggere e si diventa il chiaroveggente del proprio cavallo“.