
Con questa riflessione diamo inizio alla nuova stagione editoriale che, per
sportendurance.
it, prosegue sul sentiero che mai abbiamo lasciato, ovvero quello della s
erietà, dell’
onestà intellettuale, della
professionalità e della
cordialità.
Le sfide che attendono la nostra disciplina sono molteplici, alcune delle quali anno dopo anno vengono riproposte (da tutti) nei buoni propositi, ma poi, purtroppo, mai si realizzano (almeno fino ad oggi è avvenuto così) in maniera completa.
L’
Endurance è di tutti,
nessuno escluso:
occorre ribadire una verità che talvolta viene dimenticata o,
ad essere meno categorici,
riposta in cassetti impolverati.
E’ importante,
vitale e decisiva la battaglia sulla trasparenza che, da sempre, abbiamo promosso con chiarezza e limpidezza; senza tuttavia farne la ragione fondante del
nostro lavoro che è,
e sempre resterà,
quello di giornalisti.
Ebbene, su quest’ ultima oggettività mi concedo qualche battuta in più, anzitutto per amor di deontologia professionale che si, noi iscritti ad un Ordine (come i medici veterinari), siamo chiamati a rispettare quotidianamente, senza mai poter e voler non farlo.
L’
Endurance chiede informazione e comunicazione puntuale, senza le quali mai si realizzerà il “
salto di notorietà ” che tanto vorremmo, noi che all’ Endurance (come la stragrande maggioranza dei praticanti e degli appassionati) dedichiamo molto, moltissimo tempo.
Ci prodighiamo sulla direzione del “
sogno ”; aiutateci anche voi.
L’
Endurance è un bene comune,
libero e brillante.
Buon 2018 a tutti.
Filippo Caporossi