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“Storie da Città di Castello, storie di cavalli... storie Bosana.”

di Elisabetta Montanari
Storie da Città di Castello. - Finalmente è arrivata la prima tappa del Trofeo Unire. Comincia presto quest’anno e con una tappa in più.
La scelta di Città di Castello è stata interessante e azzeccata: il percorso, tecnico, ma molto bello, ha reso la competizione davvero stimolante, per la difficoltà di tenere medie elevate su un terreno di quel tipo e l’alto livello agonistico degli avversari.
Ulteriore punto a favore, l’organizzazione davvero precisa, sia per la puntualità delle visite preliminari, sia per la gestione dei cancelli di domenica, durante i quali non ci sono stati momenti di eccessivo affluenza, sia per tutta la preparazione della gara, percorso segnalato bene, attraversamenti controllati, nessun problema in segreteria. Da sottolineare anche la veloce esposizione dei risultati, prova ardua per la CEN**B, dato che il regolamento è stato reso noto solo il giorno prima della competizione.
Storie di cavalli. Perché è per loro, e grazie a loro, che siamo qui e che abbiamo vinto. Grazie a Sassifraga, a Susino, a Sorboh, a Salvia, a Tiglio e a Tarassaco, anche se, purtroppo, non ha finito la gara, a Viburno, anche se ha fatto la CEN*R, e a tutti quelli che sono rimasti in Bosana, perché sono loro che faticano e non ci mollano mai, sono loro che gareggiano, loro che vincono e non cedono e ci sopportano. E’ a Sassifraga che devo questa vittoria, perché mi ha portato fino in fondo, perché ha resistito sulle salite e galoppato sulle discese, perché sapeva sempre dove mettere i piedi, dove risparmiarsi e dove regalarmi tutta la sua energia, non mia ha mai abbandonato e l’ho sempre sentita con me, in ogni chilometro. Era in forma splendida, tanto che ha ricevuto anche la Best Condition, preparata benissimo a casa da Diana e seguita con attenzione in gara, sia da Diana, fino a che è stata con me, sia da Nicolò, che la monitorava attentamente in assistenza, sia da Diego, che mi accompagnato fino alla fine.
Certo, mi ha aiutato, anzi, ci ha aiutato, poter fare la gara insieme a tutta la squadra, i cavalli si sostengono a vicenda, conoscendosi da una vita, e noi con loro. Per i primi due giri ho sempre avuto con me Diana e Luca, che, devo dire, mi sono stati davvero tanto d’aiuto per capire come gestire il cavallo su un percorso così impegnativo, che non avevo mai affrontato con medie di quel livello.
All’ultimo giro, complici l’ottimo stato fisico della cavalla e il fatto, non secondario, che avesse un po’ di esperienza in più degli altri giovani cavalli, non essendo la prima “novanta” e non avendo bisogno della qualifica, siamo state mandate a “riprendere” Diego, che conduceva il gruppo di testa con Susino. Raggiunto lui, è stata tutta discesa, nel vero senso della parola, visto avevamo ormai terminato il tratto più duro. Siamo arrivati assieme e, proprio all’ultimo, mi ha fatto passare, lasciando che, per quella che è stata la mia prima volta, portassimo a termine la gara vincitrici, posizione poi confermata anche dalla classifica Unire, che combina l’ordine di arrivo con punteggi associati ad alcuni parametri metabolici. Una gioia enorme, coronata anche dalle ottime posizioni raggiunte dagli altri del team: nella classifica Unire, secondo Sorboh con Marco, terzo Susino con Diego, quarto Luca con Salvia e nona Diana con Tiglio. Un dispiacere per Tarassaco, che purtroppo non ha terminato la gara.
Storie Bosana. Storie di un grande team fatto da grandi persone, che ci mettono impegno, professionalità, voglia di fare. Storie di stima, affetto, sostegno reciproco, spirito di squadra. Tre anni fa, correvo da poco e avevo un cavallo in fida presso un piccolo centro di Bologna, ero al Trofeo delle Regioni, con quello che adesso è mio marito, e lì abbiamo incontrato “La Bosana” per la prima volta. Li conoscevamo già di nome, ovviamente, ma è stato allora che abbiamo veramente avuto percezione di che realtà fosse. Da lì, ad acquistare da loro un cavallo, a decidere, dopo un breve tentativo di portarlo a Bologna, di riportare il mio Rovo nella sua casa ed entrare a far parte della squadra il passo è stato breve, visto che siamo stati accolti benissimo, con molta professionalità e comprensione delle nostre esigenze. Mi si è aperto un mondo, fatto di grandi esperienze, seguendoli per l’Italia e l’Europa (dalla Spagna alla Polonia), facendo assistenza e correndo con loro, che mi hanno insegnato e mi insegnano ogni volta tantissimo, e grandi opportunità, come per me è stata questa del trofeo Unire. Grazie a Diana, che ha creduto in me. Grazie a Luca e Diego che, insieme a Diana, mi hanno portato in fondo. Grazie a Nicolò, che mi ha seguito e trottato la cavalla quando ero troppo stanca per farlo io. Grazie alla mia assistenza, mio marito e mio padre, che mi hanno seguito senza perdere un chilometro.
Grazie a tutto il team, che era lì e mi sosteneva ogni volta che mi vedeva passare.
Grazie a Sassifraga, detta Sax, soprattutto, perché mi ha sopportato e sostenuto, anche quando io temevo di mollare.
Un grazie anche a Sportendurance che ci offre la possibilità di esternare a tutto il mondo le nostre sensazioni….
Casco DianaAnche nell'area "RACCONTI" - Storie da Città di Castello. - Finalmente è arrivata la prima tappa del Trofeo Unire. Comincia presto quest’anno e con una tappa in più. di Elisabetta Montanari La scelta di Città di Castello è stata interessante e azzeccata: il percorso, tecnico, ma molto bello, ha reso la competizione davvero stimolante, per la difficoltà di tenere medie elevate su un terreno di quel tipo e l’alto livello agonistico degli avversari. Ulteriore punto a favore, l’organizzazione davvero precisa, sia per la puntualità delle visite preliminari, sia per la gestione dei cancelli di domenica, durante i quali non ci sono stati momenti di eccessivo affluenza, sia per tutta la preparazione della gara, percorso segnalato bene, attraversamenti controllati, nessun problema in segreteria. Da sottolineare anche la veloce esposizione dei risultati, prova ardua per la CEN**B, dato che il regolamento è stato reso noto solo il giorno prima della competizione. [caption id="attachment_1606" align="alignright" width="255" caption="Betta"]Betta[/caption] Storie di cavalli. Perché è per loro, e grazie a loro, che siamo qui e che abbiamo vinto. Grazie a Sassifraga, a Susino, a Sorboh, a Salvia, a Tiglio e a Tarassaco, anche se, purtroppo, non ha finito la gara, a Viburno, anche se ha fatto la CEN*R, e a tutti quelli che sono rimasti in Bosana, perché sono loro che faticano e non ci mollano mai, sono loro che gareggiano, loro che vincono e non cedono e ci sopportano. E’ a Sassifraga che devo questa vittoria, perché mi ha portato fino in fondo, perché ha resistito sulle salite e galoppato sulle discese, perché sapeva sempre dove mettere i piedi, dove risparmiarsi e dove regalarmi tutta la sua energia, non mia ha mai abbandonato e l’ho sempre sentita con me, in ogni chilometro. Era in forma splendida, tanto che ha ricevuto anche la Best Condition, preparata benissimo a casa da Diana e seguita con attenzione in gara, sia da Diana, fino a che è stata con me, sia da Nicolò, che la monitorava attentamente in assistenza, sia da Diego, che mi accompagnato fino alla fine. Certo, mi ha aiutato, anzi, ci ha aiutato, poter fare la gara insieme a tutta la squadra, i cavalli si sostengono a vicenda, conoscendosi da una vita, e noi con loro. Per i primi due giri ho sempre avuto con me Diana e Luca, che, devo dire, mi sono stati davvero tanto d’aiuto per capire come gestire il cavallo su un percorso così impegnativo, che non avevo mai affrontato con medie di quel livello. [caption id="attachment_1607" align="alignleft" width="220" caption=""]Marco[/caption] All’ultimo giro, complici l’ottimo stato fisico della cavalla e il fatto, non secondario, che avesse un po’ di esperienza in più degli altri giovani cavalli, non essendo la prima “novanta” e non avendo bisogno della qualifica, siamo state mandate a “riprendere” Diego, che conduceva il gruppo di testa con Susino. Raggiunto lui, è stata tutta discesa, nel vero senso della parola, visto avevamo ormai terminato il tratto più duro. Siamo arrivati assieme e, proprio all’ultimo, mi ha fatto passare, lasciando che, per quella che è stata la mia prima volta, portassimo a termine la gara vincitrici, posizione poi confermata anche dalla classifica Unire, che combina l’ordine di arrivo con punteggi associati ad alcuni parametri metabolici. Una gioia enorme, coronata anche dalle ottime posizioni raggiunte dagli altri del team: nella classifica Unire, secondo Sorboh con Marco, terzo Susino con Diego, quarto Luca con Salvia e nona Diana con Tiglio. Un dispiacere per Tarassaco, che purtroppo non ha terminato la gara. Storie Bosana. Storie di un grande team fatto da grandi persone, che ci mettono impegno, professionalità, voglia di fare. Storie di stima, affetto, sostegno reciproco, spirito di squadra. Tre anni fa, correvo da poco e avevo un cavallo in fida presso un piccolo centro di Bologna, ero al Trofeo delle Regioni, con quello che adesso è mio marito, e lì abbiamo incontrato “La Bosana” per la prima volta. Li conoscevamo già di nome, ovviamente, ma è stato allora che abbiamo veramente avuto percezione di che realtà fosse. Da lì, ad acquistare da loro un cavallo, a decidere, dopo un breve tentativo di portarlo a Bologna, di riportare il mio Rovo nella sua casa ed entrare a far parte della squadra il passo è stato breve, visto che siamo stati accolti benissimo, con molta professionalità e comprensione delle nostre esigenze. [caption id="attachment_1608" align="aligncenter" width="602" caption="Tutti in visita"]Tutti in visita[/caption] Mi si è aperto un mondo, fatto di grandi esperienze, seguendoli per l’Italia e l’Europa (dalla Spagna alla Polonia), facendo assistenza e correndo con loro, che mi hanno insegnato e mi insegnano ogni volta tantissimo, e grandi opportunità, come per me è stata questa del trofeo Unire. Grazie a Diana, che ha creduto in me. Grazie a Luca e Diego che, insieme a Diana, mi hanno portato in fondo. Grazie a Nicolò, che mi ha seguito e trottato la cavalla quando ero troppo stanca per farlo io. Grazie alla mia assistenza, mio marito e mio padre, che mi hanno seguito senza perdere un chilometro. Grazie a tutto il team, che era lì e mi sosteneva ogni volta che mi vedeva passare. Grazie a Sassifraga, detta Sax, soprattutto, perché mi ha sopportato e sostenuto, anche quando io temevo di mollare. Un grazie anche a Sportendurance che ci offre la possibilità di esternare a tutto il mondo le nostre sensazioni….
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