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UN MONDIALE A DOPPIA VELOCITA'

Sensazioni a caldo - Immersi nel Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, abbiamo vissuto ieri, a nostro avviso, un Mondiale a doppia velocità. Da una parte la grande felicità di rivedere amici e colleghi da tutto il mondo, dall'altra le forti restrizioni dettate dall’ anti-Covid e dalla FEI, che hanno reso l'atmosfera a tratti, direi, fredda. Era tutto troppo lontano, troppo transennato, non vivibile al 100%, anche per la stampa, figuriamoci per gli altri. Eri presente al mondiale ma non potevi viverlo, un po' come entrare in una pasticceria, vedere una favolosa vetrina di dolci e non poterli toccare e saggiare. Un po' come quando passa il giro d'Italia di ciclismo sotto casa tua e lo vedi schizzare per un attimo e tutto finisce; molti infatti preferiscono seguirlo stando seduti dal divano in casa. Ecco, questa la sensazione che ho vissuto, la stessa raccolta anche dai commenti dei presenti che, seppur estasiati dalla grande bellezza dell'ippodromo di San Rossore e dal contesto da favola, hanno notato quest'aria dimessa, tesa. Mi piace pensare che probabilmente il mondo non fosse ancora pronto a riabbracciarsi e che la diffidenza fosse ancora alta. D’altronde gli strascichi che la pandemia, ancora viva, sta lasciando nelle menti dell'uomo è inopinabile, non da sottovalutare e difficile da dimenticare. Comunque, già essere qui a scrivere di un mondiale realizzato "in presenza" è un risultato grandioso! Come sempre un grande plauso va al team diretto da Gianluca Laliscia il quale, dalla “bat-regia mobile” del suo Suv bianco, orchestrava saggiamente le sue pedine muovendole come solo un esperto giocatore di scacchi sa fare. Una commissione giudicante seria e senza veli, ha decretato poi risultati spesso inaspettati senza quella riverenza verso i paesi più blasonati alla quale a volte eravamo abituati. Insomma, un cancello uguale per tutti. (aspetto ovviamente smentite motivate). I Longines FEI Endurance World Championship 2021, sono stati dal punto di vista morale, un successo straordinario. La voglia di ricominciare e di ripartire si è vista tutta e siamo certi che la forza dell'uomo, dell'endurance nella fattispecie, tornerà a far risplendere il nostro meraviglioso mondo.

LA GARA

Tra i vari "live", il gps, i social media invasi da foto e video nonché l'ottimo ufficio stampa dell'evento, rimane poco da dire. Le classifiche parlano chiaro, come le giri giri, raccontano tutto, minuto per minuto!” Possiamo solo dire che la mannaia dell'endurance, quando colpisce, non guarda colori, etnie e conti banca, quando cala fa male. Come il tele-laser che ti fa la multa quando eccedi la velocità, non gli importa che macchina hai, guarda solo la targa e tira fuori lo scontrino! Questa mannaia ha fatto male all'Italia e malissimo a tanti atleti all'inizio favoriti; ha però anche risparmiato qualcuno, premiandolo. L'endurance è difficile da prevedere, le previsioni sono un azzardo; scommettere sui cavalli è sempre stato difficile viste le tante variabili che scendono in campo. Il campione del mondo Juma Punti ne sa qualcosa, il team del Bahrain, decimato, anche, gli Stati Uniti, dove l'endurance è nato, addirittura costrettI al ritiro prima di partire a causa della febbre di uno dei cavalli del team, ecc. ecc. Cosa dire dell’Italia che ha visto infrangersi i sogni di una medaglia allo scadere? San Rossore, era forse l'occasione perfetta per strappare un metallo prezioso ma è andata così, rispetto e testa alta. Avremo modo e tempo per ascoltare i protagonisti italiani al mondiale e raccogliere le loro sensazioni direttamente dalla loro voce e dal loro viso. Stiamo programmando una trasmissione per il palinsesto di ENDURANCE & dintorni. Il cittì della Nazionale ed il suo staff hanno seguito dalle 7.00 del mattino tutte le fasi di gara, in realtà senza entrare spesso nella sua tattica perché tutto era chiaro e stabilito a principio. Fare una gara accorta, senza spingere a tutta ma neanche sedersi sul percorso. Così è stato, ognuno godeva di una certa libertà di azione, con l’obiettivo della medaglia a squadre. Il resto della storia lo sapete meglio di me che ancora non studio attentamente le classifiche perché in viaggio! Per chiudere, doverosi i complimenti al team Italia perché vorrei ricordare a tutti, aldilà dei risultati che comunque FISE e CONI vogliono, dal punto di vista sportivo, essere solo selezionati per rappresentare il proprio paese, è già di per sé una grande una vittoria. Non possiamo però non citare il grande risultato di Umberto Fava ed il suo Antar Jr riuscito a centrare una 16ma posizione chiudendo la gara ad oltre 20, km/h di media finale. Ed ancora bravissima Martina Gaiani e Badmington D’Oc, 21mi a quasi 19 di media. Gli altri, fermati dai cancelli, non hanno nulla da rimproverarsi, questo è l’endurance, lo avete scelto anche per correre questi rischi. Infine, bravissime Spagna e Francia, ma superlativi direi i Brasiliani anche se non molto affabili aggiungerei, arrivati dall’oceano Atlantico per strappare una medaglia al vecchio Continente. Degli U.A.E. che dire, oro e argento individuale, “nulla quaestio”. Ci vediamo a Verona…. Buon riposo Luca Giannangeli Foto by Ufficio Stampa TGC Event – SistemaEventi.it
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