
In occasione del
Trofeo del Casalone che si correrà a Grosseto il prossimo 7-8 settembre, dopo aver annunciato i premi ANICA, in arrivo premi speciali al miglior Young Rider classificato.
Lo sponsor proviene dall’energia più verde che esista, dal vento.
Le “
pompe a vento Vivarelli”, mulini a pale fisse orientabili, simboli della Maremma, portano la firma di Raimondo Vivarelli che nel 1872 creò un’officina nel centro di Grosseto.
In memoria di suo nipote
Augusto, padre dell’organizzatrice dell’evento Chiara Vivarelli, verrà offerta al miglior atleta young riders in gara, una targa e un rimborso spese della quota di iscrizione alla gara.
Ma cosa sono le “pompe a vento Vivarelli?”
L’energia eolica in Maremma ha una storia autorevole affascinante ed è collegata al suo sviluppo.
Il territorio alla fine dell’800 era ancora invaso dalle paludi e, anche se i Lorena avevano iniziato l’opera di bonifica creando i principali canali, ancora la maggior parte dei terreni erano ancora inutilizzabili.
Le moderne tecniche di bonifica vennero così studiate in Olanda negli Stati Uniti e proprio dal Texas arrivò un’invenzione semplicissima che tirava su l’acqua dolce dai pozzi artesiani al fine di irrigare i terreni e di abbeverare il bestiame.
Così questi mulini con pale fisse cominciarono ad essere impiantati nel territorio ma l’intuizione delle pompe orientabili che, sfruttando la forza del vento in base alla sua direzione, erano in grado di estrarre dai pozzi l’acqua necessaria allo sviluppo dell’economia agricola del territorio fu di Raimondo Vivarelli che, nel 1872 creò un’officina nel centro di Grosseto. Alla sua morte l’attività venne portata vanti dai figli Luigi, Giovanni e Raffaello e quindi dai nipoti Augusto e Raimondo.
Le pompe a vento Vivarelli sono ancora oggi una caratteristica del paesaggio maremmano ma, possiamo trovarle anche in Africa, Libia, Egitto, Eritrea e Somalia dove per lungo tempo hanno azionato l’acquedotto di Mogadiscio.