
E’ tempo di rimettersi in cammino; seppure – e lo sottolineammo con orgoglio – mai, in verità, esso si è arrestato: dal 2003, infatti, la testata giornalistica
sportendurance.it è al servizio degli enduristi, per unire e non per dividere, per includere, oltre ogni differenza.
«É stato un progetto innovativo nel suo modo di porsi sul mercato, perché partiva da un approccio diverso nei confronti dei vari modi di fare comunicazione, ma che soprattutto ha incarnato una nuova forma di creatività, intesa come sviluppo di idee indipendenti da canoni e regole scritte, legate alle persone e al loro background culturale.
Diretta conseguenza di tutto ciò è stata la nascita del Magazine on line, una delle poche voci direttamente legate ai destini dell’Endurance in Italia e proprio per questo canale ideale per sperimentare l’innovazione rappresentata da SportEndurance nel deserto che era la comunicazione sportiva in Italia.
All'epoca in pochi avevano internet e quei pochi aspettavano parecchio tempo davanti al monitor prima che si aprissero le pagine. All'inizio avevamo 35 visitatori al giorno fino ad arrivare ad oltre 1000 al giorno!
Grazie al contributo puntuale di sponsor, di professionisti, di amici ed appassionati, nel corso degli anni gli utenti sono aumentati in maniera esponenziale, garantendo la certezza del successo anche per tutti i successivi step evolutivi che hanno caratterizzato anno dopo anno il progetto Sport Endurance».
Così ci presentavamo.
La mission n non è cambiata: dare voce all’Endurance italiano, ai suoi protagonisti, mai mancando di suscitare interesse e curiosità.
Oggi i social media rappresentano la “frontiera del presente” (e del futuro): sono strumenti di comunicazione importantissimi, che ci aiutano a svolgere al meglio il nostro lavoro.
Vi invitiamo a dare il vostro like alla pagina Facebook “solo endurance italiano” che, quotidianamente, offrirà un’opportunità in più (dal sito internet sportendurance.it) per rimanere informati, in tempo reale, sull’attualità sportiva.
Insieme, ancora una volta, per un “amico comune”: l’Endurance.
Photo by
Chiara Gobbetti (Torgnon 2016)