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QUEL CAMPIONATO ITALIANO CHE NON TI ASPETTI
In occasione dell'annuale appuntamento con il Campionato Nazionale, l'endurance ha vissuto in provincia di Brindisi, due giorni memorabili per gli appassionati italiani.
L'evento è stato un grande successo, nonostante il difficilissimo momento sanitario che l'Italia ed il mondo sta vivendo.
Credo di parlare a nome di tutti e sicuramente della stragrande maggioranza dei presenti a Carovigno.
Una manifestazione che un gruppo di appassionati si è voluto caricare sulle spalle sfidando tutti i pronostici, consapevoli della grandezza delle proprie spalle, tipico atteggiamento del sorridente popolo pugliese.
Luigi Orlandini, Assessore con delega allo Sport di Carovigno, durante la premiazione li ha appellati amichevolmente "pazzi", sottolineando la caparbietà e la testardaggine di un Comitato Organizzatore conscio delle proprie capacità.
Oscar Wilde affermava che “le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai” ebbene, a questo punto sono convinto che il poeta irlandese debba averlo confidato in sogno a Maria Convertini che poi ha sua volta lo abbia riferito, caricandoli a molla, ai vari Ottorino Uggenti, Francesco Colombo, Monica Mori, Deborah Giorgi e agli altri componenti del Comitato Organizzatore che non conosco perfettamente dunque evito di citare rischiando di tralasciare qualcuno.
Un grande successo e non poteva essere altrimenti con un parterre vista mare che si vede spesso solamente nei blasonati concorsi ippici.
Una delizia per cuore, polmoni e soprattutto per gli occhi grazie ad un percorso di gara, veloce, tecnico con viste mozzafiato sul basso Mar Adriatico.
Insomma, la Commissione Endurance nazionale, presente in forze al Meditur, quartier generale di gara, aveva ragione quando si esprimeva circa la qualità della location nonché sulle potenzialità del territorio, inizialmente palesemente ed erroneamente criticate.
Quello che abbiamo vissuto è stato un campionato Italiano di altissimo livello grazie a binomi di altrettanto spessore che hanno percorso il lungo stivale d'Italia per vincere e scrivere il proprio nome sugli annuari della Federazione Italiana Sport Equestri.
Tanti sono stati i colpi di scena tra sorrisi e delusioni, essenze dell'endurance, dello sport!
I social sono stati invasi da fotografie, video, interviste, spesso in maniera un po' scoordinata ma sicuramente vincente ai fini della visibilità di un format nascente, "Al Gawsit Endurance Cup", che potrà soltanto crescere negli anni.
Quello appena vissuto l'ho soprannominato il "Campionato delle doppiette" grazie ai due ori di Daniele Serioli (CEI3* e CEI2*), alle due medaglie delle sister Coppini, argento e bronzo (CEI3*) e al metallo più prezioso in CEI1* per Adriano Di Noto.
Non entro volutamente nei particolari della gara perché il reportage in doppia lingua italiano-inglese, con le spettacolari foto del nostro Oreste Testa, verrà impresso su carta nel numero d'Inverno di Sport Endurance EVO mentre il racconto della manifestazione lo vedremo e ascolteremo il prossimo giovedì 5 novembre su ENDURANCE & dintorni. Ospiti il podio completo della 160 km, i vincitori della CEI2* e CEI1* (nel caso della CEI2* coincide con quello della CEI3*), il Presidente del C.R. FISE Puglia avv. Francesco Vergine, il dott. Enrico Becuzzi intento in campo a visionare cavalli di interesse federale e qualche ingresso spot a sorpresa da decidere.
A tutti i complimenti vivissimi della nostra redazione
Luca Giannangeli
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