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Cibo o digiuno prima della gara? L’esperienza insegna

Oggi chiudiamo il sondaggio dedicato all’argomento “COME E QUANDO ALIMENTARE UN CAVALLO PRIMA DI UNA GARA”; avevamo deciso di farlo alla fine del mese ma si è creata un po’ di confusione con le risposte, vediamo perchè. A segnalarlo un attento lettore e non uno qualsiasi, ma un vero pioniere dell’endurance, Luciano Di Francesco, cavaliere che tra i migliaia di km. percorsi in carriera, annovera nel suo curriculum la presenza in Nazionale senior ai Campionati del Mondo di Dubai del 1998. Lo stesso esordisce dicendo: “simpatico il quesito ma se nessuno apre una discussione sull’argomento si finisce col generare soltanto una grande confusione!” Detto fatto, gli abbiamo chiesto il suo personale parere che non è tardato ad arrivare in redazione. Ringraziamo Luciano per la collaborazione convinti che molti potranno fare tesoro della sua esperienza personale. COME E QUANDO ALIMENTARE UN CAVALLO PRIMA DI UNA GARA Con 14 soluzioni, ce ne è per tutti i gusti; i prudenti e gli indecisi hanno mediato! Nei pochi testi che trattano l’argomento alimentazione si può trovare un po’ di tutto, per cui è opportuno, più che dare una risposta, fare delle riflessioni. Il cavallo ha un apparato digerente lungo 30 metri, della capacità di oltre 200 litri, e di una complessità tutta particolare fra gli erbivori monogastrici . Il cibo che ingerisce impiega 24 ore per iniziare la sua evacuazione e 4 giorni per completarla. La quota amidacea (chiamiamola mangime per semplificare) inizia ad essere assorbita nel primo tratto dell’intestino, la parte grossolana (fieno) inizia ad essere digerito nell’ultimo tratto dell’intestino (cieco e colon ). Ciò per far comprendere grosso modo che ciò che mangia prima della partenza (anche 4 – 5 ore prima ) non trova utilizzo nel tempo in cui si svolge una gara. Per una gara di 90 km il cavallo, in teoria, non necessita di alcuna integrazione. Quando si superano i 100 km. ed in rapporto alla velocità di andatura, diventa necessario intervenire con integrazione di alimenti a rapida assimilazione . Nel cavallo sportivo però, al di là delle funzioni fisiologiche normali, intervengono meccanismi nervosi e umorali che diventano fattori primari ai fini di tutte le funzioni intestinali. Ad esempio : - cavalli che vanno in diarrea per eccesso di nervosismo (con gravi conseguenze di disidratazione), - cavalli che alla vista del soggetto che solitamente gli somministra la razione hanno stimolo alla salivazione ed all’appetito. E poi il tipo di cibo che si somministra. Ad esempio, il fieno di erba medica è un forte acceleratore della motilità intestinale (può risultare utile somministrarlo alle soste). Queste poche osservazioni spero facciano almeno comprendere la complessità del tema posto in maniera troppo semplicistica. Io ho votato per ………” nessun alimento “; ritengo sia sufficiente la normale razione somministrata la sera precedente la gara ed avere un cavallo con un buon appetito al 1° cancello! Ma non è una regola ! Ogni cavallo è un individuo con proprie caratteristiche psico-fisiche, che è bene cercare di conoscerle! Luciano Di Francesco
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